Fare scout ai tempi del covid
Che cosa significa fare scout durante la quarantena? Ce lo racconta Laura Casati in un articolo su «La Provincia».
“Il virus ha spento i nostri falò, ma non la forza del gruppo”.
Come la scuola, il lavoro, lo sport, anche lo scoutismo si è dovuto reinventare e le passeggiate nei boschi sono diventate zoomate… Le gare di cucina si sono trasformate in challenge tra pattuglie, i giochi a tappe sono finiti su Discord. Una rivoluzione che si vive on-line insomma. Ma per i nostri ragazzi resta la voglia di trovarsi, stare insieme, fare gruppo. Come racconta Laura…
«La Provincia» – Diogene del 01/12/2020
Dei ragazzi vestiti in modo strano, con scarponi, una camicia nel pantaloni e un fazzolettone al collo; guardati sempre con stupore, ma anche con un filo di curiosità.
Noi scout non siamo solo questo, non siamo solo ragazzi e ragazze con uno strano abbigliamento che vanno a fare le passeggiate nel bosco o che vanno a vendere i biscotti; siamo molto di più, lo scoutismo è molto di più: siamo una famiglia.
In questi anni ho trovato persone affidabili, su cui poter contare, a cui poter chiedere aiuto senza venire giudicata, ho trovato amici, ho trovato una seconda famiglia. Con l’emergenza covid-19 abbiamo cercato di fronteggiare le restrizioni seguendo le norme di distanziamento, utilizzando la mascherina e via dicendo, ma è stato veramente pesante. Anche con l’arrivo della seconda ondata, ovviamente, i nostri ritrovi domenicali sono stati cancellati e, dallo stare assieme, anche se distanziati, siamo finiti a riunirci online.
Non poter vedere i miei compagni devo ammettere che è un po’ difficile, specialmente perché lo scoutismo è più pratico che teorico, attività in comunione: non è come seguire una lezione di scuola. “Scout” è quel momento di piena libertà e di stacco che serve e aiuta durante la settimana. Non pensi più ai problemi quotidiani, pensi soltanto a goderti la giornata in compagnia e a imparare sempre qualcosa di nuovo. Mi manca il non poter stare attorno a un fuoco a cantare e a scherzare sotto il cielo stellato, mi manca il fatto che nonostante la pioggia, la neve e il freddo, si riesca sempre a provare gioia senza lasciarsi abbattere.
Tutti abbiamo sempre imparato molto: l’indipendenza, il riuscire ad arrangiarsi avendo poco o niente, il sostenere gli altri e lavorare come una squadra, anche se a volte risulta essere un po’ difficile collaborare tutti insieme. Sono sicura che ognuno di noi abbia ancora molto da conoscere e che appena ce ne sarà la possibilità recupereremo tutte le avventure e i momenti persi con più voglia che mai.
Nonostante le difficoltà e le amarezze, non ci siamo lasciati abbattere: ogni domenica ci videochiamiamo, scherziamo, parliamo, stiamo insieme e cerchiamo di alleggerire questo momento così complicato. Ridiamo e ci inventiamo sempre qualcosa di nuovo per passare il tempo. Queste riunioni non ci fanno dimenticare che siamo un gruppo unito, anzi! Riusciamo a starci vicini a vicenda, dandoci sempre un grande supporto.
Mi piace questo dell’essere scout: la fratellanza e la comunità che si viene a formare e la voglia di non farsi abbattere dagli ostacoli, ma di trovare un modo per superarli tutti assieme, perché non si è soli, si è parte di un gruppo. Anche in questa situazione lo stiamo dimostrando.
Concluderei con una frase di Baden Powell, il padre fondatore degli scout: “Quando la strada non c’è, inventala“.
Laura Casati